Ci sono diversi sport che vengono praticati in coppia, alcuni sono sport di forza, come il doppio a tennis, alcuni di tecnica, come i rally, altri sono sport di figura, come il pattinaggio a coppie o le danze.
In tutti gli scenari è possibile avere successo solo in un caso: se c’è comunicazione. Sì, perché quando si è in due (ma anche più di due!) e si tende a un obbiettivo, si deve per forza collaborare per poter raggiungere il risultato.
Ma io non ho un compagno da portare con me a fare Acroyoga, che faccio?
Non è detto che tutti i partecipanti o praticanti di tennis vadano a tennis col fidanzato/a, non è neanche detto che tutti i ballerini di tango ballino con la loro dolce metà… Ed infatti non è assolutamente detto che tu debba venire accompagnato/a. Ad Acroyoga troverai altre persone, alcuni accompagnati ed altri no, ma tutti con la voglia di volare. Verrai messo in coppia con qualcuno in base ai presenti e con tutta probabilità durante la lezione cambierai partner varie volte.
Se invece verrai accompagnato, meglio per te! L’Acroyoga è un ottimo sport da praticare con amici e fidanzati proprio perché approfondisce la comunicazione all’interno delle relazioni e crea un legame più forte.
Non so se so comunicare con qualcuno che non conosco.
All’apparenza può sembrare un compito difficile, ma in realtà scoprirai che non lo è per niente. Dopo un primo momento d’iniziale “stallo” (che vi aiuteremo a superare), parlare con il tuo partner sarà semplice, anche se sarete solo alla prima lezione insieme. Ricordati che per comunicazione si intendono tante cose: partendo dal parlarsi fino al guardarsi. Infatti i ballerini che non si conoscono non si parlano certo mentre danzano, eppure si capiscono! Succederà lo stesso anche per te.
Ma noi non siamo ballerini…
Beh, in realtà un po’ lo sarete. L’Acroyoga è fatto di diverse posizioni/destinazione, ma anche il viaggio per arrivarci è molto importante. Ti chiederemo di prestare attenzione a questo viaggio e compierlo lentamente, con movimenti fluidi, come farebbe un ballerino. Questo è utile a chi vola per avere maggiore coscienza di sé, ma è molto utile anche alla base che dovendo seguire un movimento lento, potrà accompagnare morbidamente il flyer.
No, io sono pessimo a ballare!
È perfetto! Anche io! Non siamo nati ballerini, così come non lo è nato nessun altro membro del gruppo (fino ad oggi!). Facciamo del nostro meglio per raggiungere un buon risultato nell’ottica di padroneggiare al meglio il nostro corpo e la nostra mente. L’Acroyoga è fatto di tanti elementi chiave di cui uno è il corpo, ma ce ne sono altri che sono anche più difficili da gestire (la mente, le paure, la fiducia, i sentimenti…). Non ti preoccupare del risultato finale, siamo tutti qui per crescere ed imparare insieme. Sbaglierai e cadrai, ma insieme ci riproveremo.
C’è una grande community che ti aspetta, quindi goditi la tua prima lezione e inizia questo viaggio!
Dite che tutti riescono?
Si, tutti riescono, non alla stessa velocità e non subito. Lavorare con il tuo compagno ti farà scoprire quante cose sai fare che pensavi di no (anche il contrario però 😉 ), scoprirai che anche posizioni che sembravano fuori portata saranno in realtà possibili, e in altri casi lo saranno, ma dopo un po’ di allenamenti.
Ho molta paura di non essere abbastanza forte/leggero
Queste paure sono molto comuni, non ti preoccupare. Se fai caso ho sempre parlato di flyer e base sia al maschile che al femminile, perché l’Acroyoga non ha ruoli fissi, ma è molto fluido. Ci sono donne base e donne flyer, uomini base e uomini flyer. Il peso non ha un posto preponderante nella scelta del ruolo, così come non lo ha la forza. In realtà molto dipende da te e dal tuo approccio, dal rapporto con i tuoi compagni e dalle tue preferenze.
La comunicazione sarà da curare anche sotto questo aspetto, ma in maniera opposta a quanto si fa di solito. L’Acroyoga è una disciplina “sanamente egoista”, ti inviteremo a non preoccuparti troppo dei tuo compagni (“Ti peso?”, “Stai bene?”, “Ti faccio male?”, “Vuoi scendere?”, “Devo spostare il piede?”), o meglio è bene farlo, ma non in continuazione. Inviteremo entrambi a esprimere cosa provate in maniera naturale. Spesso scoprirete che le vostre domande sono solo vostre e che i vostri compagni stanno benissimo.
Francesca C.
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